La riforma dell’Università non arriva da decenni. È il momento di passare all’azione, subito e senza incidere sui bilanci della università.

Il manifesto è un patto tra studenti e docenti per migliorare il funzionamento e l’apprendimento utilizzando le nuove tecnologie dell’informazione.

Le conoscenze cambiano e si trasformano in tempo reale e servono strumenti immediati, economici e sociali.

Questo manifesto è aperto alla discussione e al miglioramento.

I docenti che lo sottoscrivono si impegnano a rispettare le regole e a diffondere il manifesto stesso.

Gli studenti hanno il compito di verificare, diffondere e far applicare il manifesto.

1. Lo studente è al centro dell’università. Ogni progetto, ogni azione devono essere orientati al raggiungimento dell’obiettivo fondamentale: dare e ricevere conoscenza e costruire competenze.

2. Le lezioni devono essere stimolanti, interessanti, utili. I contenuti delle lezioni, i materiali, i testi devono essere aggiornati e costituire lo stato dell’arte della disciplina stessa.

3. L’università deve garantire l’accesso gratuito ed efficiente alla rete internet.

4. Le nuove tecnologie per l’apprendimento devono essere utilizzate in forma intensiva. Spetta al docente individuare le modalità migliori per l’insegnamento e la diffusione della conoscenza.

5. Il sapere non aumenta se non è condiviso. Devono essere utilizzati tutti gli strumenti a disposizione per favorirne la diffusione.

6. I materiali didattici e di studio devono essere gratuiti e diffusi attraverso strumenti liberi e gratuiti. I docenti metteranno a disposizione degli studenti slide, testi, video e podcast in modalità Creative Commons.

7. I software e gli ambienti utilizzati dovranno privilegiare i prodotti rilasciati in modalità Open source

8. Va privilegiato l'apprendimento cooperativo anche attraverso l’uso di strumenti social.

9. Le lezioni dovranno avvenire attraverso l'interazione continua degli studenti, direttamente durante la lezione e attraverso blog o altre forme di comunicazione digitale.

10. L’università non è un luogo chiuso ma deve aprirsi all’esterno, deve permettere la contaminazione tra diverse realtà, il legame con il territorio dovrà essere forte e così pure lo scambio con altre università e con altri ambienti: l’università orienta al mondo del lavoro.

11. I docenti devono predisporre degli strumenti per una valutazione continua, costante e anonima della qualità della didattica, rendere pubblici i risultati e mettere in atto azioni di miglioramento continuo.

Riferimenti:

Blog: universita-che-vorrei.blogspot.com (www.webcode.tv/80236)

Facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=168985778463 (www.webcode.tv/80237)

:====== Nota per i redattori ============================

Ogni volta che si modifica bisogna aggiungere anche il decimale della versione. I numero intero serve per le revisioni complete.

È necessario aggiungere di seguito il proprio nome e cognome a “Questo documento è stato realizzato grazie al contributo di: Maurizio Galluzzo, Emilia Peatini, ………….

sabato

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L'Università che vorrei - Netiquette

La netiquette, o galateo di comportamento in Rete, è quell’insieme di regole utili a partecipare a progetti digitali di community, forum, chat, user generated content. Anche "L'università che vorrei" suggeriamo una netiquette, che vi preghiamo di rispettare per una buona convivenza civile di tutti i partecipanti.

La trasgressione sistematica di uno o più suggerimenti comporteranno la censura degli interventi (idee, commenti) inviati o, nei casi più gravi, la cancellazione dell’utente registrato.
Per qualsiasi ulteriore informazione vi preghiamo di scriverci qui.

Per comprendere il tenore degli interventi e non risultare fuori luogo, è utile leggere i messaggi già pubblicati: in questo modo ci si rende conto dell'argomento e del metodo con cui lo si tratta all’interno della community. Se si manda un intervento, è bene che esso sia sintetico e descriva in modo chiaro e diretto il concetto. Non ripetersi, non dilungarsi, non usare linguaggi tecnici. È una tentazione diffusa quella di ripetere lo stesso concetto, o mandare "raffiche" di interventi. Prima di "inondare" un’area di discussione, meglio sempre chiedersi: "Ma davvero gli altri troveranno interessante quello che dico"?

Non usare i caratteri tutti in maiuscolo nel titolo o nel testo dei tuoi messaggi, nella rete questo comportamento equivale ad "urlare" ed è altamente disdicevole.

Non divagare rispetto all'argomento; anche se talvolta questo comportamento è accettato o almeno tollerato aggiungendo il tag [OT] (cioè Off Topic che significa "fuori argomento") nell'oggetto del proprio messaggio, non deve essere considerato una regola.

Se si commenta un’idea, evidenziare se strettamente necessario i passaggi rilevanti dell’idea originaria, allo scopo di facilitare la comprensione da parte di coloro che non lo hanno letto, ma non riportare mai sistematicamente l'intero messaggio originale.

Può capitarci di leggere qualcosa che ci dà fastidio: ma prima di reagire è meglio pensarci bene. Siamo sicuri che è un’aggressione? È una vera polemica o è uno scherzo? È intenzionale o è un banale errore? Abbiamo capito bene le abitudini, le usanze, il linguaggio del "luogo"? Ci conviene rispondere subito o aspettare un poco per vedere se interviene qualcun altro? La migliore risposta può essere il silenzio, o un messaggio privato? Molte flame si scatenano per un malinteso; e una volta che la "fiamma" della polemica è accesa diventa difficile spegnerla. Meglio pensarci prima.

Sono da evitare le flame, cioè quei dissensi personali che in rete possono trasformarsi in "fiammate" incontrollabili. È meglio non portare mai in un’area pubblica un dibattito privato, specialmente se polemico. Non pubblicare messaggi privi di contenuto utile a chiunque legga o che semplicemente prendono le parti dell'uno o dell'altro fra i contendenti in una discussione.

Non essere intolleranti con chi commette errori sintattici o grammaticali. Chi scrive è comunque tenuto a migliorare il proprio linguaggio in modo da risultare comprensibile alla collettività.

Qualunque post contentente insulti, parole disdicevoli o discriminatorie nei confronti di idee, sesso, razza, religione, espresse dagli altri utenti sarà immediatamente rimosso e all’autore verrà inibito l’accesso alla community.

Basata ed adattata sulla netiquette ufficiale di Internet e il commento di Giancarlo Livraghi